martedì 19 marzo 2013

«Parentopoli entra ai seggi» Longhi attacca gli ex colleghi

LEGNAGO. L´ex assessore ha scoperto e denunciato sul suo blog la nomina di scrutatori legati a diversi amministratori

«Parentopoli entra ai seggi»
Longhi attacca gli ex colleghi

Fabio Tomelleri

Tra i nomi «eccellenti» designati dalla commissione elettorale figurano i due figli di Raganà e la moglie del capogruppo Casari


Ci sono la figlia del segretario del Pd e la moglie del capogruppo di opposizione. Ma anche la cognata del sindaco e i rampolli del presidente del Consiglio comunale. Dove? Tra gli scrutatori che, nei 26 seggi cittadini, hanno partecipato allo spoglio delle schede alle elezioni politiche di fine febbraio. Nulla di illegittimo, per la verità, ma la concentrazione «trasversale» di tanti parenti di politici legnaghesi tra i 102 scrutatori, designati dalla Commissione elettorale presieduta dal sindaco Roberto Rettondini, ha suscitato lo sdegno e le proteste di Paolo Longhi, ex assessore ai Lavori pubblici del Pdl confluito in «Fratelli d´Italia».
L´ex amministratore, defenestrato dalla Giunta nel 2011, ha infatti scoperto e denunciato sul suo blog «l´ennesimo caso di parentopoli» all´ombra del Torrione, dopo quelli rilevati in passato riguardo le nomine in casa di riposo o in partecipate comunali. L´ex esponente di maggioranza ha tratto spunto per le sue verifiche dalla lettera inviata ai sindaci veneti dall´assessore regionale del Pdl Elena Donazzan, che aveva invitato gli enti locali ad affidare il ruolo di scrutatori a cittadini appartenenti a categorie socialmente deboli. Longhi, quindi, ha pubblicato su internet gli elenchi integrali contenenti i nomi degli scrutatori lanciando, in maniera provocatoria, il concorso a premi «Scruta: il parente», promettendo come premio simbolico un caffè. Dalle liste divulgate emerge un numero discreto di nominativi di persone vicine, per parentela o lavoro, ad esponenti del Consiglio di entrambi gli schieramenti.
Tra i nomi «eccellenti» del centrodestra smascherati da Longhi sono infatti emersi quelli di Licia Vicentini, cognata del sindaco Roberto Rettondini, Alessandro e Luca Raganà, figli del presidente del Consiglio comunale del Pdl Maurizio ma anche Luca Falamischia, collega di studio dell´assessore leghista Graziano Lorenzetti, e Luca De Gani, componente in quota al Carroccio della Commissione edilizia. Sul fronte opposto, la minoranza, che nel 2011 aveva protestato in aula con tanto di magliette contro le nomine di alcuni «figli di papà» in casa di riposo, sembra predicare bene ma razzolare male. Nelle liste dei componenti dei seggi compaiono infatti Leda Marconi, figlia di Claudio, segretario del Pd e componente della stessa Commissione elettorale, Barbara Lonardi, moglie del capogruppo di «Uniti per Legnago» Tommaso Casari, Elisabetta Limoni, sorella di Matteo, consigliere del medesimo gruppo di Casari. Ma la lista prosegue con altre parentele «eccellenti» segnalate dagli stessi internauti che hanno consultato il blog.
«È vero», commenta Longhi, «non c´è nulla di illegittimo. In alcuni casi si tratta di giovani studenti o persone che erano già state ai seggi nelle precedenti elezioni. Tuttavia, come recita un vecchio adagio, la moglie di Cesare deve essere al di sopra di ogni sospetto. Sarebbe preferibile, in nome di un radicale cambiamento auspicato dai cittadini, designare scrutatori senza vincoli di sangue o di altro tipo con esponenti politici». «Ho cercato di privilegiare persone che avevano economicamente bisogno dell´incarico», replica il sindaco, «nonché nomi di fiducia. Credo che ci siano problemi più gravi a cui dedicarsi visto il momento di crisi che tocca da vicino anche la nostra città». «Per l´elenco dei nomi», precisa Marconi, «ho chiesto indicazioni a tutta la minoranza. E pure a Longhi, che ha però preferito rivolgersi ad altre forze politiche per inserire nomi di suo gradimento. Per correttezza, comunque, mi sono astenuto sul voto di mia figlia».
Inoltre, il segretario del Pd promette: «Dalla prossima consultazione promuoverò il sorteggio tra i nominativi che mi verranno indicati per non dar adito alle polemiche per presunti casi di nepotismo». Infine evidenzia: «Non era opportuna, invece, la nomina a presidente di seggio, a Porto, dell´assessore alle Attività economiche Nicola Negri». «Non è stata una mia volontà», ribatte l´interessato, «perché l´incarico mi è stato affidato dalla Corte di appello di Venezia e non potevo sottrarmi».



COMMENTO


Dfferentemente da ciò che ha dichiarato Claudio Marconi, non mi sono rivolto a nessuna forza politica per inserire nomi di mio gradimento. Diversamente come avrei potuto mettere in piazza il nepotismo altrui? 
Negli anni scorsi avevo richiesto ai commissari l'inserimento nella lista degli scrutatori di giovani studenti, precari o disoccupati. 
Ovviamente mai nessun parente

1 commento:

JACKSON ha detto...

Tavarì e tavarà...sta strunzata a da cambià.
Saracco Gian-Luca