Cara Anna,
ho pensato e ripensato se scrivere
o meno questa lettera.
Mettere a nudo i miei sentimenti non mi
piace molto.
Ma è giusto che la gente sappia, amica
mia, che persona meravigliosa sei stata, nella tua solare semplicità.
Ci siamo conosciuti alla mitica Biblio
di Porto, col Fer, la Rita e la Mery Jo.
Tu avevi sempre un bel sorrisone per
tutti, anche quando le giornate scorrevano bigie tra le pagine
svogliate di un libro di diritto ed un caffè.
Eri bravissima ad organizzare i momenti dedicati alla lettura dei più piccoli.
In quegli eventi c'era la tua sapienza
ma anche la tua infinita umanità.
La stessa che ti portò, per mia
amicizia, a sfidare il protocollo - tu, dipendente del Comune di
Legnago - e a sgolarti per me in sala consiliare quando venni
dimissionato dal mio ruolo di assessore.
Ti ho vista per l'ultima volta,
facendomi un po' di coraggio, ieri. Eri sdraiata in un lettino
d'ospedale.
Elisa dice che mi hai stretto la mano
perché hai avvertito la mia presenza.
Io so soltanto quanto ci lasci. Ed è
tantissimo.
Un bacione amica mia. E guardaci da
lassù, sempre con il tuo sorriso.
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