domenica 19 gennaio 2014

LEGNAGO E TRIBUTI: PAGA, E' TASI!


In arrivo la nuova tassa che colpisce anche gli inquilini in affitto

C'era “una volta” - ma oggi non c'è più - il rimborso erariale del gettito Imu sull'abitazione principale.
In pratica, per accontentare Silvio, il Governo ha rinunciato a far pagare questa imposta - nei limiti suddetti - e ha restituito ai Comuni i soldi che questi non hanno incassato.
Ma lo Stato di soldi ne ha sempre di meno e per il 2014 cesserà i rimborsi.
E i poveri comuni?
Il Governo ha previsto per loro il ruolo dello Sceriffo di Nottingham, vale a dire l'antipaticissimo compito dell'esattore, e ha partorito un mostro a tre gambe: la IUC (nuova imposta unica comunale).
Dicevamo delle tre gambe, dunque: Imu, Tari (tassa sui rifiuti sorella gemella della Tares, ma è bello cambiar nome) e la Tasi (che qui da noi in Veneto assume anche una declinazione imperativa, il famoso “paga e tasi!”).
Idealmente lo Stato non obbliga i Comuni ad imporre la Tasi ma tant'è, vedrete che a Legnago e quasi ovunque non si potrà farne a meno (il gettito Imu complessivo per i Comuni era di 4mld di €, ora sarà di 1mld si €).
Dunque conosciamo il nemico: è una tassa sui servizi indivisibili, ovvero illuminazione pubblica, manutenzione e le migliorie per le strade e il verde pubblico, vigilanza urbana etc.;  si paga in relazione ai fabbricati.
Gli esegeti più ottimisti l'hanno definita una tassa federalista, perché i Comuni hanno grandi possibilità per plasmarla secondo le proprie esigenze.
Regole auree: la somma dell’aliquota Tasi e di quella Imu non deve superare il limite del 10,6 per mille della rendita catastale; inoltre l'aliquota massima della Tasi per l'abitazione principale ha un suo tetto massimo (sembra che questa settimana il Governo abbia acconsentito all'aumento da parte dei Comuni dal 2,5 per mille al 3,3 per mille... ma vedremo).
Altra grande novità: la Tasi non la pagheranno solo i proprietari di casa. No. Dovranno sganciarne una percentuale anche quelli che vivono in affitto (i Comuni decideranno se dovranno pagare una quota dal 10% al 30%).

Veniamo a noi. Avremo, bene o male, altri due milioni di euro di mancati trasferimenti erariali (quelli dell'Imu abitazione principale).
Quindi o aumenterà l'Imu sugli altri immobili o sarà introdotta la Tasi.
A tal riguardo, nella speranza che chi ci amministra faccia la scelta migliore per la nostra Città, mi permetto di far mia una riflessione sul concetto di abitazione principale.
Il tema è stato troppe volte affrontato in modo ideologico.
Un conto è la famigliola di Paperino che con un mutuo ancora sul groppone – e un'ipoteca legale sulla testa - ha acquistato la propria unica casetta per viverci.
Un altro è la famiglia benestante di Paperone che – certo – vive in un'abitazione, che è detta principale, ma ne ha anche una seconda, una terza, una quarta e così via.
Ecco le imposte sugli immobili possono (finora non l'hanno fatto) oggi, con la Tasi, distinguere tra le due fattispecie che potremmo sinteticamente riconoscere in a) abitazione principale (perché Paperone ne ha altre); b) abitazione unica (perché Paperino solo quella ha).

Se non distinguiamo - esentando dal pagamento il proprietario della propria unica abitazione - non solo rischiamo di vessare, con una nuova tassa, anche chi lo merita meno degli altri, ma vedremo demolito ogni bel discorso politico sul dogma dell'intangibilità fiscale dell'abitazione principale.



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