venerdì 23 maggio 2014

Un pensiero per Marco

Non mi vergogno a scrivere che mi sono commosso al funerale di Marco Zerbinati.
Le parole di Ennio - in un ricordo molto intimo, tra lo scherzo e l'amarezza – sembravano ritagliate su misura per rammentare a ciascuno di noi quanto sia importante lasciare un buon segno della nostra avventura terrena.
E Marco a Legnago ha dato tantissimo senza chiedere mai nulla in cambio.
il Tode premiato da Marco e Luca quale miglior attore non protagonista
Al termine delle esequie mi son fermato a parlare proprio con Ennio; non credo che vada dimenticato anche quanto Marco sia stato aspramente e acidamente criticato da tanti colleghi commercianti.
Molti l'avevano preso come capro espiatorio della crisi economica. E questo perché chi si dà da fare oggigiorno, magari a gratis, sa che sarà lui a dover pagare almeno il prezzo dell'impopolarità.
Marco era generoso, disponibile e riservato.
Ammetto di averlo scoperto tardi. Ma per fortuna in tempo per poterlo apprezzare.
Ogni tanto facevo capolino nel suo negozio, forse il più piccolo di Via Roma. Tuttavia se entravi e parlavi con Marco, ti accorgevi che in quei pochi metri calpestabili era custodito il motore di tante belle iniziative che hanno ravvivato la Città.
Era sempre molto aggiornato sui temi degli esercenti e si divertiva ad assecondare le iniziative di noi giovanotti un po' matti che cercavamo di indagare il futuro della famosa “Vasca” legnaghese.
Un'ultima cosa: non mi ha mai rivelato di essere malato.
Una mattina, l'anno scorso, con grande discrezione, mi disse che avremmo dovuto rinviare un appuntamento in quanto doveva fare delle visite per qualche problemino di respirazione.
Era un grande Marco: anche in quella occasione era prevalso in lui il desiderio di non dare carico ad altri delle proprie sofferenze.
Ciao Marco!

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