martedì 15 maggio 2018

Lo strano triangolo PD – M5S – “responsabili” che salva il PD a Legnago


La Giunta PD è salva. Per ora. Ma il Sindaco Scapin sta come d'autunno  sugli alberi le foglie.
In consiglio comunale è andato in scena il classico teatrino (io ho potuto soffermarmi solo per una ventina di minuti, avendo le prove di teatro; cultura da parrocchia, certo, m
a meglio sempre il teatro del teatrino politico).
il messaggio whatsapp di Gardinale pro dimissioni
La maggioranza con cui il PD ha vinto le elezioni quattro anni fa è svanita. E i dissidenti passano in minoranza.
la dichiarazione di Gardinale contro le dimissioni
Poco male, grazie al Richelieu Claudio Marconi, se ne forma un’altra. Durerà poco, forse, ma quanto basta perché si abbia da “passà 'a nuttata”.
I Consiglieri Raganà, Gardinale e Castelletto rinverdiscono i fasti dei “responsabili” alla Scilipoti.
E quel che è accaduto è a dir poco degno di House of Cards.
Erano – e lo sono ancora (c’è tempo fino a giovedì mattina per sottoscrivere e protocollare in Comune ex art. 141 e 38 co. 8 Tuel) – pronte le dimissioni da sottoscrivere da parte della metà più uno dei consiglieri per mandare a casa l’amministrazione.
Erano tutti d’accordo.
Addirittura Gardinale voleva affrettare i tempi come si evince dal suo messaggio whatsapp. Se questa è coerenza io sono Padre Pio!
Cosa poi sia successo non è dato di capirlo ai comuni mortali, alle persone semplici – come me - che ancora credono che l’opposizione non debba fare la stampella della maggioranza.
L’intervento del pentastellato Castelletto ricalca in pieno lo scritto che aveva letto poco prima il Sindaco Clara Scapin, se non fosse per qualche sprazzo grullino che lo rende a tratti aporistico.
In pratica il grillino, dopo aver passato in rassegna tutte le opere ancora da realizzare (e sulle quali era stato in precedenza fortemente critico), afferma che le dimissioni ultra dimidium – modalità prevista dalla legge per lo scioglimento del consiglio comunale – sono un rimedio da Prima Repubblica, da “affaristi della politica”: lui vuole rimanere in minoranza pur appoggiando il governo della maggioranza.
Peccato sia lo stesso sistema utilizzato in altri mille casi - in primis a Roma per mandare a casa Marino - dagli stessi pentastellati che ora governano la Città eterna. Ma forse a Castelletto non interessa provare a vincere. Boh!
Il suo discorso sconclusionato e senza logica viene applaudito dalla sinistra; addirittura l’ineffabile consigliere piddino Luigi Santi invita il pentastellato a sedersi tra le fila della maggioranza, tra le risate a crepapelle del pubblico.
Sia chiaro. Il tema della scuola Media Barbieri non c’entrava più un fico secco.
La delibera era già stata approvata.
Ma i “responsabili”, con l’uscita dall’aula di Raganà e Gardinale e il voto favorevole di Castelletto, ha approvato persino il rendiconto del bilancio (in minoranza, prima, avevano tutti espresso voto contrario al bilancio di previsione che ne era l’atto presupposto).
Ciò affinché il PD non cada. Perché anche la mancata approvazione del rendiconto poteva portare, con tempi più lunghi, al Commissario.
Quanto al centrodestra va ammesso – a malincuore - che è frantumato in mille pezzi.
Non so quanto potrà ancora durare la liaison tra il M5S, gli scilipotiani e il PD.
Credo comunque che, a meno di un coinvolgimento in incarichi di governo - con necessario spostamento dei “responsabili” tra i banchi della maggioranza - PD & Co. faranno davvero fatica a programmare le iniziative amministrative da qui alla scadenza elettorale.
Ma si sa, la programmazione non è mai stata il piatto forte dell’attuale maggioranza.

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