Garantire uno dei bisogni necessari
alla sopravvivenza dell'individuo e di una comunità, dar voce
alle istanze dei cittadini e dei commercianti ma soprattutto non
lasciare soli ed abbandonati i legnaghesi. Questo, da come lo leggo
io, dovrebbe essere lo spirito che Venerdì sera
accompagnerà il corteo promosso dal caro amico ed ex Assessore
Paolo Longhi, dopo i recenti avvenimenti che hanno interessato il
negozio automatico di Via Frattini: dove, stando a quanto riporta
l'Arena, da giorni si susseguono “schiamazzi, bivacchi
e risse”. Una “Fiaccolata per la
Sicurezza”, per illuminare un centro cittadino troppo
spesso abbandonato al grigio del silenzio e dell'anonima
indifferenza... il peggiore dei mali. Ed i commenti degli internauti
che si scorgono tra le righe del quotidiano veronese e del blog di
Longhi denunziano, all'unisono, la scarsa o insufficiente garanzia di
sicurezza, specie per i residenti e i commercianti. Uno degli elementi
che ha da sempre costituito il cardine e le fondamenta del
“contratto sociale” tra governanti e
cittadinanza è la garanzia di sicurezza e protezione. Nell'
”oscuro” Medioevo, i nobili non dovevano pagare la
taglia (la tassa reale) perché proprio in virtù
della loro nobiltà erano tenuti ad esporre i loro corpi e
“cavalcature” alla guerra e alla difesa. Per tutto il
Medioevo, il primo servizio che il signore doveva rendere al re ed
alla comunità era quello militare. “il
nobile”scrive lo storico francese Marc Bloch-”deve
prestare alla difesa non solo la sua persona ma anche i suoi mezzi
tecnici ed economici”. Chiari erano i ruoli: i commercianti
pagavano le imposte ma in cambio ricevevano sicurezza e protezione dai
feudatari. Solo i nobili partivano per la guerra (l'esercito popolare
è una bella invenzione della Rivoluzione Francese). Per secoli,
quindi, ciò che legittimava al potere la funzione sociale dei
governanti era “la protezione contro l'invasore”, le
funzioni di polizia esercitate nell'ambito del territorio e della sua
gente. Ed è davvero un tragico spettacolo che siano gli stessi
datori di lavoro che domani sera scenderanno al gelo in piazza per
ricordare al loro dipendente di fare più straordinari, lavorare
più sodo al fine di assicurare uno dei bisogni antropologici
primari: la sicurezza fisica, morale e mentale. La permissive
society,
quella che doveva garantire la
“rivoluzione dell'abbondanza”, riesce a singhiozzo ad
assicurare alla cittadinanza uno dei bisogni inalienabili. A
dire il vero, si possono comprendere pure le ragioni del Primo
Cittadino, Roberto Rettondini, quando afferma di “aver le mani
legate”: da ciò si evince l'estrema difficoltà
nella quale vessano i comuni, dove ancora permane uno stretto legame
tra mandanti e mandatari della cosa pubblica nonché lo
spergiuro e l'abbandono della mentalità comunale nei confronti
della tecno-politica, dei grandi apparati e delle immense consorterie
burocratiche. Certo non saranno le telecamere (odierni altari del
relativistico regime orwelliano/mass mediatico) a debellare i continui
episodi di violenza verificati davanti allo sfortunato self - service.
Quelle fiammelle che illumineranno il gelido cielo della città
del Salieri, contengono un messaggio politico, culturale e
profondamente umano: farci ricordare che è la tecno-politica
che deve seguire i cittadini e non il contrario, quindi slegare le
mani ai sindaci e fornirgli quei poteri che servono effettivamente a
guidare con tranquillità e decenza una città da 27mila
anime; afferrare per i capelli un intero modello ancestrale politico
che ha messo al secondo posto il diritto della cittadinanza per
consegnarsi, come una orrenda prostituta di basso lignaggio, ad
inseguire fantomatici amori (le banche, i poteri finanziari, gli
eurogruppi, la tele- politica ecc...). quello che serve è
rimettere al centro i cittadini, i proprietari del marchio politico,
le loro istanze, comprendere, quasi in maniera sacerdotale, le loro
più stringenti necessità; accompagnarli e non porre
mille bastoni alle loro vite, alle loro imprese, ai loro sogni.
È davvero un'impresa così impossibile che da Legnago a
Roma si possa e si debba cementificare una seria politica pubblica e
sociale garantendo quei bisogni elementari della condizione umana?
Perché questo rivendicano quei cittadini, non di certo la luna:
un bisogno di lavorare in pace, di tranquillità, di armonia e
serenità. Non mi interessa un Leviatano che si azzuffi
in tutti i campi ma un seria governance che almeno eviti ai
suoi principali di scendere nelle piazze di metà Febbraio per
rivendicare un sacrosanto diritto impregnato pure nelle costituzioni e
nelle bandiere di alcuni stati: Ordine e Progresso.
giovedì 21 febbraio 2013
venerdì 15 febbraio 2013
Distributore automatico di Via Frattini tra degrado 24H e risse quotidiane.
Quando il centro diventa bronx
Ieri pomeriggio l'ennesima rissa è
scoppiata tra i “bighelloni” che sono soliti frequentare il
distributore automatico di cibi e bevande, aperto 24 ore su 24, in
Via Frattini a Legnago.
E la zuffa è finita anche in mezzo
alla centralissima strada, con automobilisti costretti in improbabili
slalom per schivare i magrebini che – tra un cazzotto e una
minaccia – si dimenavano per terra.
Non è purtroppo un caso isolato.
Mi è bastato segnalarlo sul mio
profilo facebook per raccogliere decine e decine di commenti
esasperati da parte di residenti e commercianti.
C'è Silvia che esclama “meno male
non abito più lì”, c'è Serena che si domanda su come certi
comportamenti possano restare impuniti, Marco che accusa la Lega di
non aver migliorato la situazione e Luca che minaccia di farsi
giustizia da sé.
Interviene anche un giovane carabiniere, Federico, che suggerisce
l'emanazione di un'ordinanza che limiti gli orari di apertura del
distributore.
Di un'esercente di Via Frattini,
Federica, che ha un negozio nei pressi del distributore automatico, è
il post più sconcertante: “le signore (mie clienti) si tengono il
resto in tasca a portata di mano perché quando passano lí davanti
al distributore, per essere lasciate in pace (dagli extracomunitari
avventori) devono dargli qualcosa. (...) Sabato sono andata a trovare
un'amica che abita lí sopra e se non mi sbrigavo a chiudermi dietro
il cancellino non so come andava a finire.. Qui bisognerebbe girar
armati ormai!”
Nemmeno io so come andrà a finire,
avanti di questo passo.
Forse un'ordinanza sindacale volta a
limitare per qualche tempo, gli orari del distributore automatico e,
contestualmente l'intensificazione dei controlli da parte delle forze
dell'ordine potrebbe migliorare questa drammatica situazione.
Questo mio blog si chiama
“riprendiAmoci Legnago”; purtroppo è ancora un'esortazione
attuale, dal momento in cui i nostri cittadini hanno paura di
passeggiare e vivere anche in pieno centro.
giovedì 7 febbraio 2013
Pista, pista arrivano dalla Bassa i riempilista
Oh che giubilo, o che tripudio. Le
liste di partiti per il Parlamento son piene zeppe di protagonisti
della politica nostrana.
Mai nella storia politica della pianura
veronese si è rinvenuta una simile fitta rappresentanza di aspiranti
deputati e senatori.
Peccato che questi amici (o nemici)
resteranno ad aspirare la nebbia legnaghese ancora a lungo. A Roma ci
andranno solamente in gita perché nessuno di loro è in condizione
di essere eletto.
Col porcellum e con qualche buon
sondaggio è piuttosto facile ipotizzare numeri – e
conseguentemente nomi – degli eletti. Basta scorrere la lista.
Anch'io, come tutti gli altri
“compaesani” sono un riempilista sostanzialmente ineleggibile
(lista Fratelli d'Italia). Ma almeno l'ho voluto sottolineare
ottenendo – dopo forti insistenze – l'ultimissimo posto in lista.
Ah, dimenticavo.
I partiti “storici” candidano un
buon numero di militanti ed alfieri politici della bassa
orgogliosamente campagnola semplicemente perché gli altri, i
cittadini, a fare i riempilista non ci vanno più.
W I ZERU TITULI
martedì 5 febbraio 2013
SQUALOVELOX ANNULLATE LE MULTE AGOSTANE
Dopo aver risanato le esangui casse del
Comune di Legnago, implementando il numero di confessati improperi,
torna protagonista lo “Squalovelox”.
Premessa d'obbligo: il “Velocar” -
questo dovrebbe essere il nome dell'aggeggio - è stato installato in
un punto nevralgico per traffico ed incidenti (alcuni anche mortali),
ovvero all'imbocco della rampa di Ponte Limoni, sulla SR 10, dietro
autorizzazione della Prefettura.
Esso è operativo dal mese di agosto
2012 e misura la velocità dei veicoli che sfrecciano sopra la soglia
consentita dei 70Km/h in direzione Verona.
La ribalta sulle cronache locali dello
Squalovelox è intervenuta recentemente per via di talune sentenze
rese dall'Ufficio del Giudice di Pace di Legnago con le quali si è
provveduto ad annullare i verbali di contravvenzione per eccesso di
velocità rilevata con detto strumento.

Ebbene, la visibilità dello
Squalovelox, per il mese di agosto – successivamente vennero
apportate delle modifiche – è stata ostruita dalla presenza di
cartellonistica stradale.
Chi pertanto, in questi giorni, si
vedesse recapitare un verbale per eccesso di velocità rilevata
grazie al Velocar di Ponte Limoni può fare ricorso al Giudice di
Pace di Legnago con buona possibilità di risultare vittorioso nel
procedimento.
Del resto va rammentato che le
violazioni non contestate immediatamente debbono essere notificate al
proprietario del veicolo, entro 90 giorni dall'accertamento.
Quindi se la cartolina verde contenente
il verbale per un'infrazione rilevata ed accertata ad agosto vi fosse
notificata in questi giorni, varrebbe doppiamente la pena di non
rassegnarsi al pagamento e alla perdita dei punti sulla patente di
guida: impugnate con ricorso avanti al Giudice di Pace. Avete trenta giorni per farlo.
Attenzione però: se pagate (avete 60 gg dalla notifica) niente più ricorso. In più dovrete comunicare alla Polizia Locale legnaghese, sempre entro 30 gg dalla notifica del verbale, i dati del conducente al momento della contestata infrazione. Diversamente arriverà nelle vostre case un'altra sgradevole multa.
In bocca al lupo a tutti i ricorrenti!
lunedì 4 febbraio 2013
CINEMA SOLIDALE.
Cinecentrum, Comune di Villa Bartolomea e l’associazione Facciamo per
Legnago promuovono spettacoli a prezzi di favore per le famiglie meno
abbienti.
La cultura deve essere accessibile a tutti. Questo l’imput che ha spinto Cinecentrum, la multisala legnaghese di Via Mantova, a lanciare l’iniziativa da subito battezzata “Cinema solidale”.
“Le famiglie meno abbienti – afferma il direttore della multisala, Luca Gardinale – avranno la possibilità di godere di proiezioni a prezzo ridotto acquisendo, del tutto gratuitamente, la speciale tessera che stiamo approntando insieme agli enti che appoggiano la nostra iniziativa”.
La prima amministrazione a cogliere questa opportunità è stata quella di Villa Bartolomea, con l’assessore Daniele Masin. “I buoni frutti raccolti dalla convenzione tra Cinecentrum e casa di Riposo di Legnago – spiega l’assessore – ci hanno spinto a sposare anche questa battaglia nella convinzione che un po’ di svago sia un diritto di tutti. I servizi sociali del Comune selezioneranno gli aventi diritto alla tessera sconto e la proporranno loro”.
A Legnago, attesa la difficoltà di reperire dati numericamente più consistenti presso i servizi sociali di Palazzo De Stefani, il partner di Cinecentrum sarà l’associazione di impegno civico Facciamo per Legnago.
“Facciamo per Legnago – chiarisce il fautore del sodalizio ed ex assessore Paolo Longhi – raccoglierà le richieste di accesso alla tessera valida per gli sconti attraverso un link dedicato all’interno del nostro sito internet www.facciamoperlegnago.it; in questi giorni stiamo approntando un modulo che sia il più semplice possibile e che contenga i dati anagrafici del nucleo familiare richiedente oltre ad un’ autocertificazione relativa al reddito. Siamo fortemente convinti che la solidarietà sia la forma più nobile ed efficace di pubblicità”.
Qui di seguito il link dove trovi l'autocertificazione telematica da compilare
http://www.facciamoperlegnago.it/?p=215
La cultura deve essere accessibile a tutti. Questo l’imput che ha spinto Cinecentrum, la multisala legnaghese di Via Mantova, a lanciare l’iniziativa da subito battezzata “Cinema solidale”.
“Le famiglie meno abbienti – afferma il direttore della multisala, Luca Gardinale – avranno la possibilità di godere di proiezioni a prezzo ridotto acquisendo, del tutto gratuitamente, la speciale tessera che stiamo approntando insieme agli enti che appoggiano la nostra iniziativa”.
La prima amministrazione a cogliere questa opportunità è stata quella di Villa Bartolomea, con l’assessore Daniele Masin. “I buoni frutti raccolti dalla convenzione tra Cinecentrum e casa di Riposo di Legnago – spiega l’assessore – ci hanno spinto a sposare anche questa battaglia nella convinzione che un po’ di svago sia un diritto di tutti. I servizi sociali del Comune selezioneranno gli aventi diritto alla tessera sconto e la proporranno loro”.
A Legnago, attesa la difficoltà di reperire dati numericamente più consistenti presso i servizi sociali di Palazzo De Stefani, il partner di Cinecentrum sarà l’associazione di impegno civico Facciamo per Legnago.
“Facciamo per Legnago – chiarisce il fautore del sodalizio ed ex assessore Paolo Longhi – raccoglierà le richieste di accesso alla tessera valida per gli sconti attraverso un link dedicato all’interno del nostro sito internet www.facciamoperlegnago.it; in questi giorni stiamo approntando un modulo che sia il più semplice possibile e che contenga i dati anagrafici del nucleo familiare richiedente oltre ad un’ autocertificazione relativa al reddito. Siamo fortemente convinti che la solidarietà sia la forma più nobile ed efficace di pubblicità”.
Qui di seguito il link dove trovi l'autocertificazione telematica da compilare
http://www.facciamoperlegnago.it/?p=215
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