martedì 31 agosto 2010

PUGNI E BASTONATE AI VOLONTARI DEL FIUME

LEGNAGO. Violenza di branco sabato pomeriggio contro tre operatori e il presidente de «La verbena dell’Adige» mentre erano in servizio sul sentiero della golena

Pugni e bastonate ai volontari del fiume

Ragazzini di Legnago e di paesi limitrofi hanno colpito alla testa, al dorso e alle gambe i malcapitati e poi sono fuggiti facendo perdere le loro tracce. Ora sono ricercati

Da L'Arena Martedì 31 Agosto 2010

Il «branco» era in agguato lungo il sentiero della golena dell’Adige. Ma i quattro volontari de «La verbena» - tre operatori e il presidente Maurizio Antoniazzi - non potevano saperlo. Si sono avvicinati alla decina di ragazzini e ragazzine radunati in uno slargo per chiedere loro conto di un cestino rotto, uno dei nuovi contenitori dell’arredo del percorso naturalistico fluviale che parte da Legnago e arriva a Villa Barolomea. È stato l’inizio di un incubo. Da lì in poi sono volati pugni e bastonate. In quattro, giovanissimi, armati di legni, si sono scagliati contro i quattro de «La verbena» i quali, malgrado fossero uomini grandi e grossi, sono stati sopraffatti da una violenza inaudita. Sono stati colpiti al viso - un pugno al presidente - alla nuca, al dorso, alle gambe. Legnate che hanno lasciato lividi e uno spavento che costerà più caro di quanto si pensi. Uno dei volontari, per esempio, inserito nel gruppo che si prende cura del percorso golenale, non andrà «mai più», ha detto, a prestare questo servizio.
ERANO LE TRE di sabato pomeriggio quanto tutto è successo. Antoniazzi e tre volontari erano sul sentiero golenale per ripulirlo da erbe infestanti. Avevano anche raccolto delle bottiglie di plastica vuote e volevano riporle nel cestino. Il cestino però era sfasciato. Lì accanto c’erano i ragazzi: una decina, tutti maschi, un paio di ragazzine, tra i 15 e 20 anni. Antoniazzi, che era passato anche qualche ora prima e aveva lasciato tutto in ordine, ha chiesto loro ragione del contenitore spaccato. Un ragazzo, con aria minacciosa, gli si è fatto sotto, a un millimetro dalla faccia. Così Antoniazzi, istintivamente, l’ha allontanato da sé con le mani.
ARRIVA UN PUGNO da un altro ragazzo, sulla bocca ad Antoniazzi. I tre aiutanti del presidente arrivano a soccorrelo ma a quel punto altri della compagnia di giovani avevano già brandito assicelle di legno, alcune chiodate, e con quelle iniziavano a picchiare furiosamente i malcapitati. «Non so come non sia successo qualcosa di grave», dice Antoniazzi, «ad un certo punto, finché ero a terra, ho sentito un colpo sulla nuca. Se penso a come poteva finire, mi vengono i brividi». Sfogata la violenza, tra le grida di qualche ragazza che pregava i coetanei di smetterla, il branco ha pensato di dileguarsi, anche perché sulla cima dell’argine si era fermata gente che aveva visto.
INIZIA LA FUGA dei ragazzi, che si sparpagliano chi verso il centro di Legnago, chi di Casette. «In attesa dei carabinieri, li abbiamo rincorsi», prosegue Antoniazzi, «e sono riuscito a fermarne uno, ma ha messo una mano in tasca e mi ha detto che se non lo lasciavo in pace mi avrebbe accoltellato. Non so se avesse veramente un coltello. Li riconoscerei, sono giovani del posto, di Legnago o dintorni.
Credo avessero bevuto, c’erano anche bottiglie di liquori sul tavolo dove si erano ritrovati». «Troppa violenza», dice uno dei volontari de «Il Tulipano», il centro dell’Ulss 21 con il quale «La verbena» collabora per il reinserimento sociale di persone con disagi o dipendenze, «e gratuita. Prima andavo da solo a lavorare al sentiero, ora non me la sento più».

venerdì 27 agosto 2010

Vie in centro e frazioni risistemate


Da L'Arena Venerdì 27 Agosto 2010

Gli interventi previsti su scuole, ascensori e teatro non sono gli unici predisposti dal Comune. L’assessorato ai Lavori pubblici ha programmato - entro metà settembre - l’apertura di tre cantieri in strade del centro e delle frazioni. Una delle prime opere sarà l’asfaltatura dei bordi della carreggiata di Via Mosche, a Canove, «dove da tempo», spiega l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Longhi, «i residenti battagliano contro automobilisti incivili che sfrecciano facendo saltare sassi sulle finestre delle case». Un’altra zona interessata dai lavori sarà Via Boara. La strada, che conduce all’aeroporto di Vangadizza, già asfalta in due tratti, uno a spese del Comune e l’altro dai volontari dell’associazione «Volo Legnago», verrà presto completata. Asfaltature interesseranno, a breve, anche la centralissima Via Fiume «nella quale però», conclude Longhi, «reperiti i fondi necessari, sarà messa in atto una più consistente ristrutturazione con materiali più adatti all’eleganza della zona».E.P.

Gli ascensori «pigliatutto» rinviano le opere per il Salieri

LEGNAGO. L’investimento di 60mila euro (rectius 40 mila) previsto dal Comune per il teatro cittadino sarà usato per gli elevatori


Da L'Arena Venerdì 27 Agosto 2010


Che il teatro Salieri sia da sempre il fiore all’occhiello della città non c’è ombra di dubbio. Ottime stagioni e ambienti raffinati ne hanno fatto un simbolo per la città e il territorio. E anche un edificio «coccolato» dal Comune. Ma stavolta il teatro cittadino dovrà cedere il passo al Ponte principe Umberto. O, meglio, ai suoi sempre problematici ascensori che necessitano di continue e costose manutenzioni per il loro funzionamento. Tanto che la bella somma di 60 mila euro che era stata praticamente già destinata dal Comune ad alcuni interventi richiesti dalla direzione del teatro Salieri - come nuovi accessi al palcoscenico - è stata dirottata alla manutenzione straordinaria agli ascensori del ponte.
«Purtroppo la precedenza va data agli ascensori», spiega l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Longhi, «visto il largo uso che ne fa tutta la popolazione. Sono urgenti sia la sistemazione della copertura esterna ai montacarichi, sia la sigillatura delle strutture a vetri. Oltre all’impermeabilizzazione delle rampe e ad altri interventi tecnici sulla centralina per lo scambiatore di calore. I lavori per i nuovi accessi al palcoscenico del Salieri, per una spesa di circa 40mila euro, sono comunque solo rinviati. Così come la prevista ritinteggiatura della facciata». Per il momento il teatro Salieri dovrà quindi «accontentarsi» della sistemazione del tetto per ovviare ad alcune infiltrazioni e della realizzazione nel seminterrato di due porte di comunicazione tra i magazzini ed i locali tecnici per 15 mila euro di spesa. Sempre nel nome del Salieri sarà messa a nuovo via Disciplina, la strada che ospitò la casa natale del grande compositore. La Regione ha infatti dato il via libera al reinvestimento del risparmio di spesa ottenuto nel rifacimento di piazzetta San Rocco: sarà abbellita inserendo porfido e pietra bianca in tutta la porzione di marciapiede che, lungo via Disciplina, arriva a lambire via Passeggio. Ma il Comune ha previsto una fitta rete di altri lavori, molti dei quali - già iniziati o da avviare entro pochi giorni - interesseranno le scuole. «Interventi», assicura Longhi, «che termineranno tutti entro la fine della seconda settimana di settembre, cioè in tempo per l’inizio delle lezioni».
Il più consistente è il cantiere allestito alle medie Frattini dove le cattive condizioni dei parapetti e della terrazza - per i quali era stata fissata inizialmente una spesa di 20mila euro - porterranno il Comune a sborsare una cifra quasi doppia rispetto a quella preventivata. Altre opere, volte sempre ad una maggiore sicurezza delle scuole, riguarderanno il ripristino di intonaci e stuccature - per un importo complessivo di 18mila euro - alle materne e primarie di San Vito, a quella per l’infanzia di Canove, alle elementari e medie Cavalcaselle di Porto, alle materne ed elementari di Terranegra oltre che alle primarie di San Pietro. Anche l’asilo nido di Porto avrà il suo restyling: ne saranno interessati inizialmente i bagni, mentre nella pausa delle vacanze natalizie sarà reso insonorizzato il salone principale.

venerdì 20 agosto 2010

Sprint finale per il recupero dell’ex macello

LEGNAGO. La Fondazione Cariverona ha concesso al Comune un contributo di 150mila euro per ultimare il restauro

L’intervento conclusivo riguarderà il risanamento dell’ala nord dell’edificio che ospiterà la Croce Verde



da L'Arena Venerdì 20 Agosto 2010


Anche l’ultimo tassello è andato a posto. E così il Comune potrà appaltare i lavori per la ristrutturazione dell’ultima ala, ancora da risanare ed in avanzato stato di degrado, dell’ex macello comunale di via Don Minzoni. Con la possibilità di garantire, entro la prossima estate, una sede adeguata ad alcune associazioni. A partire dalla Croce Verde, ospitata ora, in condizioni precarie, al Centro per le attività sociali di via XXIV Maggio.
A spianare la strada al secondo stralcio del restauro conservativo dell’ottocentesco immobile, che era bloccato dalla cronica carenza di fondi, ci ha pensato la Fondazione Cariverona. L’organismo presieduto da Paolo Biasi ha accolto infatti la richiesta di contributo formalizzata lo scorso febbraio dalla Giunta ed ha staccato a Palazzo de’ Stefani un assegno da 150mila euro. Un importo, che consentirà di coprire tre quarti dei 200mila euro necessari a rimettere in sesto la porzione nord del fabbricato dove verranno ricavati quattro locali con relativi servizi. La somma rimanente verrà invece ripianata, con fondi propri, dal Comune, che quasi due anni fa aveva già potuto usufruire di un finanziamento regionale per il «Piccolo Salieri», la sala polifunzionale ricavata nell’ala sisnistra del vecchio mattatoio rimasto in funzione fino al 1976.
«La Fondazione Cariverona», sottolinea Paolo Longhi, assessore ai Lavori pubblici, «ha fatto a Legnago e ai suoi cittadini il più bel regalo che ci si potesse attendere considerata l’importanza rivestita dall’ex macello dove sono concentrate numerose attive sociali e culturali. Mettendoci così nelle condizioni di assecondare, con spazi adeguati, le rinnovate esigenze della Croce Verde, che è relegata ora in uno scantinato». I cantieri partiranno entro la fine dell’anno secondo il progetto redatto dall’architetto Lodovico Scodellari, che è già stato approvato sia dalla Giunta che dalla Soprintendenza per i beni ambientali ed architettonici di Verona. Il restyling ai nastri di partenza interesserà circa 200 metri quadrati dove è previsto il rifacimento dei pavimenti, dei serramenti e degli impianti oltre alla sistemazione di inferriate, scale e solaio. «Dopo un lungo iter», conclude Longhi, «possiamo finalmente ultimare l’encomiabile lavoro svolto dal gruppo alpini del capoluogo, che occupa buona parte della struttura e che nel 1994 aveva avviato il recupero dello stabile mettendolo a servizio della comunità». S.N.

mercoledì 18 agosto 2010

IL SANDRINI VERRA' OMOLOGATO, IL CAMPIONATO IN SERIE D E' SALVO


LEGNAGO. In base a un accordo con la Giunta sarà l’Ac Legnago a farsi carico degli adeguamenti prescritti dalla Figc

Il Comune rimborserà i 71mila euro investiti dalla società in tre anni La prima partita sul campo comunale si disputerà il 12 settembre


Da L'Arena Mercoledì 18 Agosto 2010
(Stefano Nicoli)


Alla fine la soluzione per omologare lo stadio «Sandrini» in vista del nuovo campionato di serie D è stata trovata. E così i tifosi biancoazzurri non correranno il rischio di dover assistere in trasferta alle partite casalinghe del Legnago Salus, reduce dalla ritrovata serie A dei dilettanti dopo otto anni di purgatorio in Eccellenza e Promozione. Anche se per veder scendere in campo al Comunale i ragazzi di mister Andrea Orecchia i supporters legnaghesi dovranno comunque pazientare fino al 12 settembre quando i lavori saranno terminati e i loro beniamini potranno accogliere in casa gli sfidanti bergamaschi dell’Alzano.
Dopo la corsa contro il tempo iniziata tre mesi fa dall’amministrazione per risanare la tribuna scoperta - inagibile e sbarrata al pubblico dal 2006 a causa del progressivo sfaldamento dei gradoni in cemento - la Giunta ha sciolto anche l’altro nodo economico che, a causa dei problemi di cassa, era rimasto in sospeso. Tanto da spianare la strada, con un inatteso colpo di coda, agli interventi di adeguamento dell’impianto prescritti dalla Lega nazionale dilettanti (Lnd) a seguito di un sopralluogo effettuto lo scorso 31 maggio al «Sandrini» da un fiduciario del comitato interregionale della Figc. A partire dalla realizzazione di una recinzione per complessivi 156 metri: 46 di rete metallica necessari a separare la tribuna coperta da quella scoperta per evitare contatti tra le due tifoserie; e gli altri 110 di pannelli in calcestruzzo per dividere il campo principale da quello sussidiario. L’uovo di colombo, che ha permesso di cancellare l’ipoteca sull’utilizzo dell’impianto, sta tutto in una convenzione siglata tra il Comune e l’Ac Legnago Salus.
In base a questo accordo salva campionato sarà infatti la società sportiva a farsi carico ora dei lavori per l’idoneità del «Sandrini», che ha già affidato all’impresa «Cavicchini costruzioni generali» di Bagnolo San Vito (Mantova) a fronte di un investimento di 71mila euro. Un importo che il Comune si è impegnato a rimborsare al club entro i tre anni di durata della concessione appena rinnovata con la società. E che andrà a sommarsi ai 90mila euro spesi per rimettere in sesto gli spalti scoperti». «Considerati i tempi ristretti dell’intervento», sottolinea Paolo Longhi, assessore ai Lavori pubblici, «questo era l’unico modo per sistemare lo stadio in assenza di fondi per accollarci direttamente un cantiere così oneroso. Il bilancio 2010 è infatti già prosciugato, complice la copertura di progetti finanziati dalla Regione, la riduzione dei trasferimenti statali e la morsa del patto di stabilità».
La «povertà» di Palazzo de’ Stefani ha indotto quindi gli amministratori ad aguzzare l’ingegno per garantire la regolare apertura dei cancelli dello stadio. «Per i primi di settembre», annuncia Maurizio De Lorenzi, assessore allo Sport, «contiamo infatti di completare anche la ristrutturazione della tribuna est che è stata rinforzata con infiltrazioni consolidanti di cemento armato. Nel frattempo provvederemo, inoltre, alla manutenzione dell’illuminazione, alla sistemazione degli spogliatoi e alle altre piccole opere elencate nelle otto prescrizioni della Lega nazionale dilettanti».

domenica 15 agosto 2010

UNA NUOVA PIAZZA SOTTO L'ANTICA TORRE CELEBRA SAN ROCCO

Il pavimento rievoca il perimetro della chiesa della Disciplina


Da L'Arena, Domenica 15 Agosto 2010


Dopo il restauro del sovrastante campanile barocco, anche piazzetta San Rocco è stata rimessa completamente a nuovo. Ed i legnaghesi potranno così ritornare ad incontrarsi all’ombra della seicentesca torre, l’unica testimonianza rimasta della chiesa della Disciplina demolita nel 1899.
L’annuale festa che, domani alle 21 farà rivivere una tradizione molto sentita in città con una messa animata dal coro «Gobbetti» di Vigo ed il rito della distribuzione del pane, offrirà l’occasione per presentare i lavori di riqualificazione della piazzetta appena completati dal Comune con un investimento di altri 100mila euro in aggiunta ai 200mila spesi nel 2006 per il recupero del campanile. «L’intervento», spiega Paolo Longhi, assessore ai Lavori pubblici, «è stato concepito con una doppia finalità. Da un lato, quella di valorizzare il monumento dove è custodita la statua di San Rocco, oggetto da decenni di grande devozione a Legnago e nel resto della Bassa. E, dall’altro, quella di salvaguardare l’impronta pedonale della piazza senza per questo penalizzare i posti auto, preziosi per i negozi, gli uffici e i residenti della zona». Tutto ciò puntando a rievocare anche la memoria storica del quartiere alle spalle del tribunale.
Durante il restyling - da cui sono state stralciate le sedute in pietra previste nel progetto iniziale per evitare bivacchi serali - il campanile è stato infatti perimetrato da una pavimentazione in pietra bianca di Prun, cubetti di porfido e ciottoli di fiume, che rimanda al disegno ottagonale del complesso monastico abbattuto a fine Ottocento. I cantieri, che hanno comportato anche la ridistribuzione dei parcheggi ed il rinnovo dell’arredo urbano grazie ad un contributo regionale di 45mila euro, si sono chiusi con un’economia di spesa. «I fondi risparmiati», annuncia Longhi, «verranno ora impiegati per la sistemazione dei marciapiedi dell’attigua via Disciplina dove si trova anche la casa in cui il 18 agosto 1750 nacque Antonio Salieri». S.N.

reti antigrandine, la vendetta

Via libera a pergolati, gazebo e reti antigrandine anche nelle aree condominiali più piccole.


“La campagna varia, grandina, spiove, qualche cane latra”. I versi dell’ermetico fiorentino Mario Luzi ben si attagliano alle esigenze agostane in Legnago. Capitano ben poche cose ma quando grandina sono guai.
Lo sanno bene i consiglieri di maggioranza ed opposizione che, all’unanimità, sono tornati a votare modifiche al regolamento edilizio per consentire, anche in ambiti ristretti e ad elevata densità abitativa, di poter installare elementi di arredo.
Palazzo De Stefani aveva già deliberato in materia a fine maggio, adeguando le regole edilizie al decreto “attività edilizia libera” e regolando la posa di pannelli fotovoltaici unitamente ad una serie di elementi di arredo: dalle pensiline ai barbecue passando per le cucce dei cani.
Nel periodo di pubblicazione della delibera sono però giunte osservazioni da parte di tecnici che, memori del fatto che la calura estiva “regala” sovente chicchi di grandine grandi quanto mele, hanno richiesto maggior tutela per le auto poste nei parcheggi di edifici residenziali.
“Prima di questa modifica – spiega l’assessore Paolo Longhi - le pensiline con protezione antigrandine potevano occupare un terzo della superficie libera del lotto”.
Una soluzione che non risolveva le problematiche negli edifici residenziali con parcheggi assai ridotti e ad elevata densità abitativa; “per questo – prosegue Longhi – in tali situazioni, quando l’area risulta inferiore a 200 mq, sarà ammesso coprirne la metà”.

mercoledì 11 agosto 2010

A NATALE RITORNERA' IL CINEMA

La struttura nascerà al piano terra dell’ex raffineria di via Mantova e sarà realizzata da Brendolan Il progetto è già stato depositato



Da L'Arena Martedì 10 Agosto 2010

Sotto l’albero di Natale, i legnaghesi troveranno una multisala cinematografica nuova di zecca. E potranno così consolarsi, con un’offerta ampliata e diversificata ospitata nelle sale dell’«Edificio 13» adiacente al centro commerciale «Galassia» di via Mantova, della dibattuta perdita dell’«Italia»: lo storico cinema di via Matteotti, che aveva spento i proiettori nella primavera del 2008 lasciando come unico punto di riferimento per i cinefili residenti sotto il Torrione e nei centri limitrofi il cinema parrocchiale «Salus».
Dopo aver sondato negli ultimi mesi diverse strade, l’amministrazione ha individuato, e già concretizzato, la soluzione in grado di soddisfare un’esigenza molto sentita in città come testimonia la nascita su Facebook del gruppo «Rivogliamo il cinema a Legnago». Tra l’altro con un’accelerata inattesa e senza dover attendere i tempi lunghi della riqualificazione del paraboloide della prospiciente ex area Pasqualini dove sembrava dovesse sorgere inizialmente la futura multisala. A sbloccare la situazione ci ha pensato la Commerciale Brendolan, società di Belfiore proprietaria, oltre che del «Galassia», di metà dei 27mila metri cubi appena ricavati nella raffineria dell’ex zuccherificio grazie ad un restauro conservativo costato quattro anni di lavoro e quasi otto milioni di euro. Sarà infatti proprio al piano terra dell’«Edificio 13», che a dicembre apriranno i battenti, a meno di sorprese ed inghippi tecnici, sei sale cinematografiche gestite da un imprenditore di Lonigo (Vicenza).
«Per Legnago», sottolinea Paolo Longhi, assessore ai Lavori pubblici, «si tratta sicuramente di una bella conquista che, oltre a qualificare lo status di una città come la nostra, garantirà un punto di aggregazione per i giovani di tutta la Bassa fungendo da traino per i negozi e l’economia territoriale». «Ecco perchè», aggiunge l’assessore, «abbiamo accolto a braccia aperte la proposta di Brendolan facendo il possibile per agevolare il percorso burocratico richiesto per l’apertura della multisala». L’iter - spianato dall’adozione in Giunta di una variante al piano particolareggiato dell’ex zuccherificio che ha modificato destinazione d’uso senza stravolgere la fisionomia dell’ex raffineria - è ormai a buon punto. In attesa che la variante venga recepita dal Consiglio ai primi di settembre, la scorsa settimana i proprietari hanno depositato in municipio una denuncia di inizio attività (dia) con il progetto del cinema. Ora la pratica dovrà essere istruita dall’ufficio tecnico per poi passare al vaglio della Commissione vigilanza pubblico spettacolo che dovrà rilasciare il nulla osta. Dopodichè la Commerciale Brendolan potrà ritirare il permesso ed aprire il cantiere che regalerà nuove emozioni a tutti gli appassionati del grande schermo.

domenica 1 agosto 2010

TALUNI TECNICI DI LEGNAGO SI LAMENTANO DELL'UFFICIO TECNICO PIU' EFFICIENTE E VELOCE DELLA PROVINCIA E L'ARENA DA' LORO SPAZIO

Ufficio tecnico preso d’assalto
Tre mesi per un permesso

Stefano Nicoli

Il rallentamento dell’attività è legato alle ferie degli istruttori e al boom di pratiche edilizie La Giunta ricorre agli straordinari

Domenica 01 Agosto 2010,pagina 32

Alcune case a Legnago, in questi giorni gli uffici comunali sono intasati dalle pratiche Le pratiche edilizie crescono come funghi, il personale che le istruisce deve turnarsi per le ferie e si allungano così i tempi per il rilascio di concessioni ed autorizzazioni. Con inevitabile strascico di proteste e malumori da parte di progettisti e cittadini, che sono arrivati ad attendere tre mesi per poter ritirare in municipio il permesso ed aprire i cantieri: tanto decorre, infatti, tra il deposito degli elaborati, l’istruttoria, il passaggio in commissione edilizia e l’evasione delle richieste. Puntuale come un orologio svizzero, anche quest’estate l’attività dell’ufficio tecnico ha subìto, a causa soprattutto di un’esplosione degli interventi di modesta partita, un rallentamento che non è passato di certo sotto silenzio. A confermarlo sono d’altronde le accese lamentele di molti tecnici e le due interpellanze consiliari presentate, rispettivamente, dal consigliere di «Nuova città» Matteo Limoni e dal capogruppo del centrosinistra Damiano Ambrosini. Con l’intento «di far luce sulle pratiche-lumaca e sollecitare provvedimenti finalizzati a ridurre i gravi ritardi accumulati».
«È assolutamente fuori luogo, stando alle giustificazioni addotte da sindaco ed assessori competenti», scrive Limoni nella sua istanza, «far ricadere la colpa di questa situazione sulla commissione edilizia, che ha funzioni solo consultive e si riunisce con regolarità esaurendo sempre le pratiche all’ordine del giorno di ogni seduta. Semmai il problema va imputato alla carenza di personale e al blocco del lavoro straordinario».
Di fronte a questa alzata di scudi, l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Longhi non nega le difficoltà operative degli uffici pur evidenziando «che i tempi di Legnago sono nella media degli altri Comuni e che l’attesa, lieviata tre anni fa a 160 giorni, è già scesa a 70». «Complice», informa l’assessore, «una trattativa sindacale appena conclusa dal vicesindaco Loris Bisighin e dal segretario generale dell’ente con l’adozione dei piani di attività, che consentono di retribuire lo straordinario degli istruttori nei pomeriggi di giovedì e venerdì o il sabato mattina. E quindi di smaltire l’arretrato, che finora il personale ha cercato comunque di limitare fermandosi ogni giorno un’ora in più in ufficio benchè non compensato».
Ma a cosa è dovuto l’ingolfamento contestato da progettisti e committenti? «A causarlo, oltre alla tendenza da parte dei tecnici a protocollare le pratiche prima di partire per le vacanze contestualmente alle ferie dei nostri dipendenti», spiega Longhi, «è l’esponenziale incremento di richieste favorito in primo luogo dalle agevolazioni offerte dal Piano casa». Basti pensare che all’ufficio tecnico sono già arrivate 537 pratiche quando nel 2009 si era raggiunto questo numero a metà ottobre per chiudere poi l’anno a quota 717. «Di questo passo», considera Longhi, «dovremo superare a dicembre le mille pratiche, relative soprattutto alle manutenzioni straordinarie e alle ristrutturazioni». A farla da padrone sono infatti le denunce di inizio attività (dia) o le comunicazioni per opere di modesta entità, che godono di una corsia preferenziale al pari dello sportello unico delle attività produttive e che vengono smaltite entro i 30 giorni».



Commento:
Questi problemi di rallentamento delle istruttorie si ripetono ogni estate. Quest'anno alcuni tecnici hanno preteso che l'Arena pubblicasse questo articolo. Eccoli accontentati.
Il nostro Ufficio Tecnico è uno dei più efficienti e veloci della Provincia. I nostri istruttori tra i più gentili e disponibili. Tant'è che non di rado si fermano un'ora in più delle otto ore di routine senza richiedere alcun compenso. Magari per curarsi proprio delle pratiche di quei tecnici che hanno voluto ad ogni costo tentare di infangarli.

Réclame per pagare le riparazioni

ASCENSORI DEL PONTE. Il Comune offre pubblicità in cambio di contributi per le manutenzioni


L'Arena, Domenica 01 Agosto 2010 ,pagina 32



Gli ascensori di ponte Principe Umberto saranno anche una preziosa comodità, soprattutto per anziani e disabili, ma sono diventati un autentico salasso per le casse del Comune. E così l’amministrazione, di fronte ad un conto che nel giro di cinque anni ha superato i 90mila euro tra manutenzioni e pulizie, ha aguzzato l’ingegno. La soluzione in grado di compensare, almeno in parte, gli elevati costi di gestione è arrivata dalla sponsorizzazione dei bastioni che racchiudono i due elevatori in acciaio e cristallo dove ogni giorno salgono centinaia di persone.
E così, tempo di perfezionare gli ultimi dettagli burocratici, aziende, negozi, banche e locali pubblici, potranno affiggere il loro logo sulle spalle di contenimento di entrambi gli apparecchi inaugurati nel 2005 per collegare il capoluogo con Porto attraverso la nuova passarella ciclopedonale sull’Adige. Pubblicità in cambio di un contributo annuale, quindi, sia sul lato di piazza della Libertà che su quello di Lungadige Scrami. Tra l’altro, con un’agevolazione per gli inserzionisti, che non drovranno pagare il canone di affissione. «Questa formula vantaggiosa sia per l’ente che per i privati», spiega Nicola Scapini, consigliere delegato alla Pubblicità, che ha ideato l’iniziativa con l’assessore ai Lavori pubblici Paolo Longhi, «si traduce in una sorta di adozione del patrimonio comunale, che contiamo di estendere anche ad altri beni e alle aree verdi». «Non è stato affatto semplice», aggiunge, «superare i paletti contenuti nel regolamento in materia ed inserire quattro pannelli pubblicitari in centro storico. Alla fine si è trovato l’escamatoge vincolando gli introiti alle manutenzioni».
A questo punto, gli amministratori si augurano un buon riscontro malgrado la crisi in atto. «Sin dall’apertura», sottolinea Longhi, «entrambe le cabine hanno procurato, infatti, per la loro conformazione ibrida poco adatta agli esterni, continui grattacapi al Comune a causa non solo dei guasti tecnici ma anche di vandalismi, ruggine, sporcizia ed infiltrazioni. Tanto da costringere l’ente a mettere in bilancio circa 15mila euro l’anno solo per le riparazioni ai quali vanno sommate le spese per la pulizia». S.N.